Festival del documentario d'Abruzzo


13-15 giugno giornate conclusive del Festival con incontri con gli autori, dibattiti e le proiezioni dei Concorsi internazionali


Testo dell'articolo: 

Venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 giugno le sezione Concorso Internazionale “VISTI DA VICINO” e “OPERA DIGITALE”.


Le proiezioni a Pescara presso la Sala Tosti dell’Aurum.



Domenica 15 giugno alle ore 21.00

si terrà la cerimonia di premiazione delle opere vincitrici della sesta edizione del Festival del documentario d’Abruzzo - Premio Internazionale Emilio Lopez



A marzo ha preso il via a Pescara la sesta edizione del Festival del documentario e del cinema digitale d’Abruzzo - Premio Internazionale Emilio Lopez organizzato dall'A.C.M.A. (Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese).



Il Festival, giunto alla sesta edizione è uno dei pochissimi in Italia dedicato esclusivamente al genere documentario.

Il Festival, anche per dare la possibilità di una più ampia fruizione - e quindi non solo riservata agli amanti del genere -, si è articolato con proiezioni singole o di più lavori, ma mai superando le due ore circa.

Si è voluto evitare quindi la “maratona” ovvero una serie di proiezione nel corso di una intera giornata che avrebbe impedito a moltissimi di poter seguire il Festival e anche di poter meglio apprezzare e “sedimentare” le singole proiezioni.

Il Festival si svolge, infatti nel periodo compreso tra marzo e giugno 2014.


La manifestazione si propone di valorizzare e promuovere la diffusione, la conoscenza e la fruizione del cinema documentario sia italiano che internazionale, offrendo un’occasione per riflettere sulla contemporaneità attraverso una serie di punti di vista differenti che arricchiscano e mettano in discussione il proprio sguardo personale.



Si avvia a conclusione anche questa edizione del Festival.

La sesta che ha dato, ancora una volta, la possibilità di “mostrare” cosa è il documentario, quale è la qualità del genere e delle opere che si producono sia in Italia che nel resto del mondo.

Le sezioni in cui si articola il Festival, infatti, offrono la possibilità di avere, anno per anno, una ampia visuale sul genere documentario. Anche quest’anno sono state numerose le opere iscritte, circa un centinaio, alle varie sezioni in cui si suddivide il Festival del documentario d’Abruzzo:

- Concorso ABRUZZODOC, sezione dedicata ai documentari che si occupano di tematiche legate al territorio abruzzese o girati in Abruzzo e/o realizzati da registi nati e/o residenti nella regione di qualunque durata prodotte dopo il 1° gennaio 2012.

- Concorso documentari italiani d’autore PANORAMA ITALIANO, sezione dedicata alle opere italiane più interessante della passata stagione prodotte dopo il 1°gennaio 2013.

- Concorso Internazionale VISTI DA VICINO, sezione dedicata a documentari da tutto il mondo prodotti dopo il 1°gennaio 2012.

- Concorso OPERA DIGITALE, sezione dedicata al cinema non documentario di frontiera e di riflessione, riservato a medio e lungometraggi prodotti dopo il 1° gennaio 2012


L’Associazione A.C.M.A ha intrapreso nel 2007 il progetto del Festival per offrire al pubblico la possibilità di accostarsi alle tante forme di osservazione e di indagine della realtà nelle quali si articola il linguaggio cinematografico e per creare spazi di espressione per quegli autori e quei registi che con intelligenza e coraggio si cimentano nella narrazione e nell'analisi della realtà contemporanea.




Senza la possibilità della “vetrina” dei festival, i documentari e i film di finzione più propensi alla riflessione e al ragionamento, le esperienze estetiche più di frontiera e meno legate all'industria, non avrebbero modo di resistere all'opprimente inaridimento dell'offerta culturale.

Offerta culturale che non può più soddisfare le esigenze di un pubblico in realtà più attento e più preparato, aperto alla singolarità del cinema documentario come alla sperimentazione, alla ricerca, all'inventiva del digitale.


Sono passati anni da quel “lontano” martedì 15 marzo 2007 quando a Pescara si effettuò la prima proiezione della prima edizione di un Festival che era una sorta di scommessa operata dall’Associazione A.C.M.A..



Un percorso decisamente in salita e difficile sia per l’aspetto organizzativo che per il prodotto narrativo da utilizzare.

Il tutto poi da organizzare in una città del centro italia che, a parte un Flaiano (“fuggito” fuori regione da subito), poco aveva negli anni avuto a che fare con il cinema.

Un Festival sul documentario, che per molti – nell’immaginario collettivo – era un qualcosa di lungo, noioso e spesso “triste” (così lo definì un Assessore alla Cultura di una grande città abruzzese) accompagnato da un sottofondo musicale con volumi alti ed interrotto da una voce narrante fuori campo che descrive (spesso inutilmente perché le immagini parlano da sole) le scene mostrate. Molti avevano (o hanno) accostato il termine “documentario” alle proiezioni che precedevano nelle sale cinematografiche le proiezioni negli anni 30-50.


Un giudizio che sicuramente, per chi ha avuto la voglia e la possibilità in questi anni di seguire le varie edizioni, è mutato.

Il documentario è sì narrazione, ma anche inchiesta, ricordo, citazione, memoria.

Memoria che dapprima si impressiona sulla pellicola (oggi su un supporto digitale, addirittura su uno smartphone) e poi si “espande” anche e soprattutto attraverso il documentario, la sua proiezione e fruizione e attraverso le riflessioni, discussioni che ne conseguono.


Se vogliamo riconoscere all’Associazione ACMA di Pescara il merito di averlo fatto nella regione Abruzzo è un merito che va al suo Presidente ed all’intero Direttivo che nel corso degli anni ha “lottato” per poter arrivare puntuali a proporre, anno dopo anno, questo appuntamento.

Il Festival del documentario, ma non solo lui, infatti, non è mai stato molto “considerato” da chi, istituzionalemte, si occupa (o dovrebbe) di cultura.

Si tende spesso a privilegiare “il consueto” e quasi mai la sperimentazione, la novità, il nuovo.

Si preferisce – a volte – trattare per un intero anno un argomento, un personaggio “illustre” del territorio che però assorbe tutte le energie programmatorie dell’Amministrazione pubblica e, spesso - o sempre -, anche tutte quelle finanziarie con il risultato che tante altre realtà - piccole, forse, poco conosciute ma sicuramente innovative - hanno spesso difficoltà non solo ad avere contributi dalle Amministrazioni pubbliche, ma a volte anche la giusta considerazione avendo a volte difficoltà di interlocuzione anche solo per il semplice patrocinio gratuito.



Quest’anno il Festival ha “esteso” il suo nome da “Festival del documentario d’Abruzzo” a “Festival del documentario e del cinema digitale d’Abruzzo”. Una “sottolineatura” dovuta e voluta al cinema digitale.

Il cinema che per necessità impiega poco budget e molto cervello, è in grado di registrare con la precisione di un sismografo i movimenti e i mutamenti di una società e della sua mentalità, affermandosi come la forma di espressione cinematografica più vivace ed eterogenea.

Questo è vero innanzi tutto per il cinema documentario, cui il Festival del documentario d’Abruzzo si è esclusivamente dedicato fino ad ora.

Ma è vero anche per il cinema digitale non documentario, il cinema che riflette sulla realtà ricreandola e non riprendendola. E' per questo che in questa sesta edizione al documentario abbiamo deciso di affiancare anche una sezione speciale dedicata al cinema digitale indipendente riservata a medio e lungometraggi di finzione con spiccata forza di analisi.




Concorsi Internazionali “VISTI DA VICINO” e “OPERA DIGITALE”

Venerdì 13, Sabato 14 e Domenica 15 giugno dalle ore 17.30



Domenica 15 giugno ore 21.00 Cerimonia di premiazione



venerdi' 13 giugno dalle ore 17.30

ore 17.30 SARAJEVOLUTION by Rocco Riccio, 89’ Italia Concorso "Visti da vicino"

Un racconto inedito di personaggi e luoghi della città di Sarajevo che vivono ogni giorno “le fatiche delle pianure”, la vita dopo una guerra senza fine, vent’anni dopo l’evento bellico che per la prima volta nella storia entrò nelle case di tutto il mondo grazie alla rivoluzione tecnologica. Un viaggio nelle viscere di un popolo, attraverso splendide storie di sopravvivenza, distruzione e ricostruzione.

ore 19.10 LA MAQUINA DE LOS RUSOS by Octavio Guerra, 9’ Spagna Concorso "Visti da vicino"

Dove sono i ricordi? E’ possibile conservarli intatti? Ottavio ritorna a casa dopo molto tempo con la sua nuova vedeocamera; la sua idea è filmare immagini lo riportino all’ infanzia. Ripetutamente fallisce nella sua ricerca. Ma alla fine riesce a scoprire i ricordi di suo padre, proiettando i suoi vecchi film in super-8.

ore 21.00 MI OJO DERECHO by Josecho de Linares, 13’ Spagna Concorso "Opera digitale"

Zurdo aveva un rapporto speciale con sua nonna. Ma da quando era andato a studiare fuori aveva perduto i contatti. L’ultimo giorno d’estate Zurdo decide di farle visita con il presentimento che avrebbe potuto non rivederla più.

ore 21.30 ADELANTE by Noam A. Osband, 50’ USA Concorso "Visti da vicino"

I nuovi arrivati messicani stanno rivitalizzando la morente chiesa irlandese-cattolico in Norristown, PA. Ora, il suono delle risate dei bambini spinge a tornare in chiesa, mariachi e zampognari si uniscono pel celebrare gli eventi della comunità. Il documentario, incentrato su un sacerdote americano, padre Murphy, e una giovane coppia messicana, ci fa capire come questo cambiamento ha portato nuove sfide ed energie in questa antica parrocchia che si trova fuori Philadelphia.



sabato 14 giugno dalle ore 17.30

ore 17.30 CHAJA E MIMI by Eric Esser, 10’35’ Germania in Concorso "Visti da vicino"

Chaja Florentin e Mimi Frons sono grandi amiche da 83 anni. Nate e cresciute a Berlino, nel 1934 con l'avvento del nazismo, sono costrette a lasciare il Paese con le rispettive famiglie e fuggire in Palestina. In un bar tedesco di Tel Aviv, dove si incontrano ogni giorno, raccontano del loro rapporto ambivalente con Berlino. Un film sull'amicizia, sulle proprie origini e sull'identità.

ore 17.50 FARID by Pino Esposito, 87’ Svizzera Concorso "Visti da vicino"

Un film su Zurigo raccontato dal punto di vista di coloro che vivono ai margini della società: i sans papiers, i richiedenti asilo respinti, i vagabondi, le prostitute straniere, i clandestineiin cerca di una casa. Protagonista del film è il palestinese Dhamra Farid, un richiedente asilo respinto e la sua deportazione imminente in Israele. Farid tiene un diario, annotando appunti sui sogni infranti...

ore 21.00 LA MIRADA PERDIDA by Damián Dionisio, 11’ Argentina Concorso "Opera digitale"

Argentina, 1976. Claudio, a causa delle sue idee politiche, è costretto a vivere in clandestinità insieme alla famiglia. La casa in cui vive viene scoperta da un gruppo di militari. Non c’è tempo di fuggire, Teresa tenta un espediente per isolare la figlia un mondo fantastico, impedendole di vedere gli orrori che stanno per accadere.

ore 21.20 THE FADING VALLEY by Irit Gal, 54’ Israele Concorso "Visti da vicino"

Nella fertile valle del Giordano c’è un gruppo di contadini palestinesi che vivono nascosti. I loro pascoli sono stati dichiarati zona militare, i loro pozzi sono state chiusi e l'acqua è stata deviata verso i residenti ebrei della valle. Senza acqua non c'è vita e l'agricoltura sta scomparendo. Alcuni hanno rinunciato e si sono trasferiti in città. Altri sono stati costretti a lavorare negli insediamenti...



domenica 15 giugno dalle ore 17.30

ore 17.30 LIBRI E NUVOLE by Pier Paolo Giarolo, 85’ Francia/Italia Concorso "Visti da vicino"

In uno sperduto villaggio delle Ande Peruviane una ragazzina sta aspettando da giorni l’arrivo dei nuovi libri che una bibliotecaria trasporta a piedi, sulle proprie spalle. Le Biblioteche Rurali del Perù sono formate da poche decine di libri che una volta letti vengono scambiati fra le comunità. Messaggio e messaggero viaggiano insieme, in un paesaggio primordiale a pochi passi dalle nuvole; i libri camminano come camminano le persone. “Leggere la terra, camminarla e conoscerla è il miglior modo per amarla e rispettarla”.

ore 19.00 FULGENZIO by Aldo Iuliano, 13’45” Italia Concorso "Opera digitale"

Sull’altare, al momento del fatidico “Sì”, Gioia scopre che il suo futuro marito Marco ha un secondo nome ridicolo: Fulgenzio. Solo un miracolo potrebbe salvare quella santa unione … oppure un’idea...



domenica 15 giugno ore 21.00 Cerimonia di premiazione Awards Ceremony



Il Festival è intitolato ad Emilio LOPEZ

Emilio LOPEZ è nato a Roma il 23 agosto 1945 ed è scomparso nell'Aprile 2006.



Ha lavorato come montatore di numerosi documentari tra i quali:

12 Documentari “Yes Australia” - regia Gianfranco Bernabei
"Il respiro della valle" – regia Roberto Serrai ed i documentari “ Le fiabe del legno e della pietra” - regia Alfredo Franco



Per RAI UNO, con la regia di Gianfranco Bernabei:

Documentari della serie “Capitan Cook” e documentari della serie “Acquario fantastico”



Per la TV Svizzera Italiana

Documentari della serie “Mar rosso” con Enzo Maiorca e 12 puntate della serie "Quinto Continente" di Gianfranco Bernabei; documentario “Storia del Cinema Italiano” di Carlo Lizzani



Ha realizzato alcuni documentari tra i quali:

"La Foresta Sacra" realizzato da Adriano Mazzi con la regia di Alfredo Franco ed Emilio Lopez, 2000;
"Lungo il corso del Pescara", 2005;
"Dalla Maiella all'Adriatico", 2005;
"Le sorgenti del Pescara", 2005.
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