Autore della scheda

Bild des Benutzers adafilm_13891 Carlo volpe Aspirante regista professionista

Bellissima

(2023) - 90' - Drammatico
Giancarlo della Volpe
Sinossi:
Sono Daniela crescentini ho 17 anni e sono una ragazza Trans,abito in un paesino nella provincia di Napoli di nome Boscoreale, ho due fratelli uno di 18 anni e un altro di 7, i miei gentitori sono separati da 5 anni ormai prima che io iniziassi la mia transizione. Fin da piccola ho sempre avuto atteggiamenti molto femminili ma essendo una bambina non capivo e non trovavo nessuna differenza tra il comportamento di un uomo e quello di una donna, sono sempre stata affezionata a mia mamma, con mio padre ci stavo veramente poco, guardavo mia mamma incantata a volte mentre si truccava o quando uscivamo in famiglia e lei si preparava con tacchi e vestiti, mi piacevano tantissimo, ma purtroppo come tutti i bambini di sesso differente i maschietti venivano cresciuti con l’idea che il trucco, le gonne e i tacchi fossero da donne, mentre io già da piccola pensavo che non c’era nessuna differenza... mio padre avendo due maschietti nel periodo natalizio e anche in giorni qualsiasi ci comprava le macchine telecomandate oppure i dinosauri giocattoli o gli omini dei soldati, a me non sono mai piaciuti, a volte piangevo perché a mio fratello piacevano tanto e me invece aveva comprato tutte cose che io odiavo. Mia mamma aveva buon rapporto con mia zia quindi stavamo quasi sempre da lei e c’era anche mia cugina, ed io ogni volta che andavamo da loro ero super contenta, finalmente potevo giocare con i giocattoli che a me piacevano cioè la cucina rosa e le bambole, ci mettevamo in cameretta e rimanevamo li fin quando non andavamo via, mio fratello invece giocava per fatti suoi con la Nintendo a Mario bros, mi divertivo tanto con mia cugina, facevamo finta di cucinare o facevamo mini feste con bicchieri e i vari accessori rosa, guardavo quelle bambole con il desiderio che un giorno mia mamma o mio padre me ne regalasse una, quella cucina che tanto desideravo a natale non è mai arrivata, e da lì cominciarono ad arrivare i pensieri, mi domandavo perché lei può e io no? Cosa ho di diverso, voglio anche io a casa quei giocattoli rosa, voglio fare anche io la collezione di bambole, una volta andammo in centro commerciale con mia mamma perché stavo sempre con lei per scelta mia, e vidi una cucina meravigliosa, era come quella che volevo, la chiesi a mia mamma e lei mi rispose che erano giochi per femminucce e che io ero un maschietto, c’è ne andammo che io piangevo perché la volevo, ma mia mamma purtroppo non capiva, non sapeva cosa significasse, passò il tempo e comincio a crescere, e al età di 9-10 anni già avendo atteggiamenti femminili mi feci crescere il ciuffo lungo, mi piaceva tantissimo i capelli corti mi creavano disagio non li volevo, ma per fortuna a casa non mi e mai stato detto nulla per i capelli. Un giorno mia mamma mi lascio solo a casa uscì per fare la spesa, e il mio desiderio di truccarmi aumentava sempre di più, guardavo mamma truccarsi e volevo farlo anche io, ma la paura era tanta, mamma uscì e rimase tutti gli oggetti per truccarsi sulla specchiera, e io con la mano tremolante e il cuore a mille cominciai a truccarmi, mi misi l’ombretto e il mascara, ma quel momento divento indimenticabile, mia mamma torno indietro perché si era dimenticata la borsa, senti la porta del entrata aprirsi feci la faccia bianca dalla paura, mia mamma mi chiamo e mi domandò che stavo facendo, e io ingenuamente rimasi in silenzio impaurito, di colpo apri la porta del bagno e io nel tentativo di struccarmi con una tovaglia ruvida bagnata mia mamma mi vide con tutto il trucco sciolto in faccia, ci guardammo e lei in silenzio chiuse la porta e se andò, io cominciai a piangere, il trucco non si toglieva e sfregando con l asciugamano sugli occhi ebbi un irritazione, si fece attorno l’occhio una macchia rossa che con i giorni successivi si trasformò in una crosticina, da allora non mi truccai mai più, mia mamma non disse niente a mio padre mi giustifico che la crosticina sul occhio l’avevo fatta con l’asiugamani ma non gli aveva detto quello che avevo fatto almeno così credevo, settimane dopo venne mio zio a casa, anni fa era il fidanzato della sorella di mia mamma, venne a casa e mi disse che mamma aveva trovato gli asciugamani pieni di trucco e mi domandò se io centrassi qualcosa, sapevo che mia mamma gli aveva detto quello che era successo per un eventuale risposta alle sue domande, ma io ebbi in panico e mi misi a piangere e andai in bagno, e senti mia mamma che disse che probabilmente non aveva lavato bene l asciugamano ed erano rimaste le macchie, sapevo fosse una bugia ma apprezzai il gesto di mia mamma, mio zio ridendo mi abbraccio e mi senti molto meglio, ma nella mia mente pensavo a quanto era stato bello quel momento. Crescendo cominciai ad uscire con mio fratello e avendo conosciuto amiche femmine perché mi ci trovavo di più mi allontanavo, e capitava molto spesso che venissi preso in giro, mi urlavano da lontano che ero un “ricchione” avevo molta vergogna e moltissima paura, erano gruppi di tanti ragazzi anche più grandi di me, e non potendo reagire e non volendo mettere mio fratello nei guai mi stavo zitto e piangevo, non accettavo il fatto di essere gay non lo ero, per me avevo solo gli atteggiamenti, ma anche se dentro di me sapevo che qualcosa era “”diverso””, andavo a casa e con un sorriso stampato in faccia andava tutto bene, ero felice, ma in realtà dentro di me ero triste e infelice. Passo un altro settimana e uscì di nuovo con le mie amiche, rincontrai quei ragazzi che mi presero di nuovo in giro e io arrabbiato in quel momento li risposi offendendoli, loro si avvicinarono e mi spinsero per terra che volevano picchiarmi, ma per fortuna non lo fecero perché iniziai a piangere, ero il loro burattino,mi umiliavano, appena passavano ridevano tutti, non mi sentivo più normale, quindi venne un periodo dove per un mese non uscì più in quella zona, ma uscivo con mio fratello e il migliore amico, uscivamo con le biciclette e andavamo in vari posti, ci divertivamo, non mi facevano sentire diverso, ma dentro di me col passar del tempo scattò qualcosa, vedevo il migliore amico di mio fratello che ormai anche mio amico con un altro occhio, cominciavo a sentire le farfalle nello stomaco e lo guardavo con gli occhi innamorati, non mi era mai successo con nessuno, mi piaceva, ma in quel momento mi sentì confusa, non sapevo cosa stesse succedendo, ebbi paura, ma mi tenni tutto dentro e facevo finta di niente per paura che qualcuno lo venisse a scoprire, ormai sapevo quello che ero, ma avendo ricevuto sempre critiche, minacce e bullismo non avevo il coraggio di dichiararmi al mondo, e sopratutto alla mia famiglia per paura di non essere accettata, quindi ho vissuto con il dolore è il non poter essere me stesso per vari anni, crescevo e le offese giornaliere non potevano mai mancare,guardavo le ragazze truccate, mettersi gonne e tacchi o vestiti stupendi, le invidiavo ma non era invidia cattiva, era un invidia di tristezza, volevo mettermeli anche io io, volevo essere libero come loro, volevo conoscere anche io i ragazzi, volevo stare anche io al centro dell’attenzione come loro, volevo anche io avere qualcuno che mi proteggesse, volevo essere loro e non più io, stavo malissimo ogni giorno sempre di più, non sopportavo più la mia vita, perché dentro di me sapevo che quello allo specchio non ero io ma un altro persona. Un giorno mi stancai di tenermi tutto dentro volevo parlare con qualcuno, volevo raccontare anche io dei ragazzi che mi piacevano,volevo parlare anche io di cose da ragazze, nessuno sapeva io fossi gay, anzi nessuno aveva la conferma, perché si capiva. Un giorno uscì con mia cugina, era sera e stavamo su un altalena, e nel silenzio totale lei mi domando se fossi gay, io in una risata ansiosa gli dissi perché me lo stesse domandando, e lei mi disse così per sapere, io gli dissi di si, e piangendo ci abbracciamo entrambi, mi senti più libero, finalmente potevo parlare con qualcuno, ed allora cambio tutto, mi dichiarai con vari miei amici ed allora si espanse la voce, mio fratello sapeva ma rimaneva in silenzio, è sempre stato un ragazzo aperto mentalmente anche se un po’ deluso. Curioso andai a cercare la parola gay su google, e tra le parole mi uscì trans, io non sapevo cosa fosse e incuriosito andai a vedere, leggendo e rileggendo mi rispecchiai tantissimo, ero io, capi che non ero gay ma in realtà ero trans, io volevo essere donna, ma non conoscendo cosa significasse trans non lo avevo mai pensato, mi si apri un mondo, e tra le varie ricerche vidi un operazione che si chiama “vaginoplastica” la volevo volevo essere donna al 100% volevo cancellare la mia immagine che non rispecchiava più ormai, mi ero stancata, vidi il prezzo esagerato e cominciai a farmi il conto che se mi fossi conservata 5€ al giorno per 5 anni avrei fatto tanti soldi, quindi chiesi a mia mamma per un suggerimento in più, ovviamente mi inventai una scusa, gli dissi che perché da grande volevo comprarmi una macchina che costava tanto e lei mi disse che ce la avrei fatta, io ero super contenta che subito ne parlai con mia cugina e gli mandai tutti gli screen del operazione e glielo dissi, ma rimasi là chat aperta e andai in bagno, ci rimasi tipo per 15 minuti e Il telefono lo rimasi sul divano sotto carica, ma mio fratello curioso prese il mio telefono in mano, e conoscendo la password vide le chat e lo disse a mamma, uscì dal bagno e vidi mia mamma che piangeva e mio fratello che stava sul divano senza dire una parola, io chiesi a mamma perché stesse piangendo, e lei mi rispose che non era niente, io non sapevo cosa stesse succedendo e spensierata mi addormentai... il giorno dopo mio fratello me lo disse, e mi disse anche che mamma stava piangendo perché aveva letto le chat e che a fargliele leggere era stato lui, litigammo e gli dissi che si doveva fare i fatti suoi e che io dovevo dirglielo a mamma, andai a casa e rimasi in silenzio, mia mamma si comportava come sempre, forse anche meglio. Passa un altro anno e tra la fine dei 13 anni, la mia mente era già superdotata avendo avuto un passato difficile e avendo amici di 20 anni, quindi misi la testa apposto e mi decisi, ormai mamma e papà già erano separati io ero diventato libero e della gente non me ne fregava più niente ormai, ma con i miei Genitori avevo ancora paura, pero avevo imparato che le persone qualcuna cosa tu faccia avranno sempre da criticare, quindi perché non vivere la vita al meglio essendo tu padrone di te stesso?, mi feci crescere i capelli per un anno e avevo un caschetto ormai quindi andavo da mia cugina a prepararmi mi truccavo ed uscivo liberamente, finalmente stavo iniziando ad essere me stesso,il trucco diventò subito una mia passione, sapevo già fare tutto avendo sempre visto le altre, la gente mi prendeva in giro diceva “il ricchione si è pure truccato” ma a me non fregava niente, sapevo che era solo gelosia, non potevano accettare che mi stessi liberando, quindi mi comportavo normalmente e mi divertivo, ero bellissima, ma purtroppo non durava molto, prima di andare a casa andavo in bagno del bar e mi struccavo, e appena ritornavo a casa andavo subito in bagno e vedevo se era rimasto qualche segno del trucco, ma un giorno mia nonna si accorge che avevo messo la matita nera sotto l’occhio, stavano tutti i miei parenti, e urlando mi disse “ma che ti metti la matita nera ma stai bene?” Io piangendo perché avevo tutti gli occhi addosso urlai e dissi “e che fa perché è un problema?” E andai in cameretta, venne mia zia visto che mia mamma non era a casa, e mi disse mia zia “dany se tu sei così non fa niente noi lo abbiamo sempre saputo aspettavamo solo te” e ci abbracciammo, poi venne mia nonna e mi disse che non era per il trucco che mi aveva sgridato, ma è che ero piccola per farlo, mi abbracciarono e mi incoraggiarono, se ne andarono tutti e mi addormentai felice, venne mia mamma ma non mi disse niente... passarono altri mesi e finalmente venne il giorno tanto atteso il 23 ottobre 2020, uscì con una mia amica e mi addormentai a casa sua, si doveva fare le unghie colorate, e io nel entusiasmo dissi che anche io volevo farmele, finalmente presi coraggio ero pronta a dichiararmi, mancava solo mia mamma è mio padre, andai a casa della mia amica e mi fece le unghie, io impaurita ma nello stesso momento eccitata dal momento, contattai mia mamma, perché da vicino non ebbi il coraggio, cominciai a scrivere un messaggio lungo e gli dissi che volevo essere donna è che volevo essere mia stessa non avendo paura di mostrarmi al mondo è che volevo farmi le unghie come le aveva lei, lei visualizzo il messaggio e si tolse da whatsapp, io impaurita che non mi avesse accettato cominciai a farmi mille paranoie, ma poi arrivò il messaggio, mi disse che aveva sempre desiderato una figlia femmina e che era pronta a darmi una mano in qualunque scelta io avessi fatto... appena lessi il messaggio scoppiai a piangere ero felice finalmente ero libera, potevo essere me stessa, il giorno dopo andai a casa e con una risata e le lacrime agli occhi mi chiese di fargli vedere le unghie che mi ero fatta, poi ci abbracciammo e ci sedemmo, e lei impaurita e piangendo mi disse che aveva paura che non ce l’avrebbe fatta a darmi una mano perché per fare la mia transizione ci vogliono tanti soldi, io la rassicurai e gli dissi che Pian piano facevamo tutto, lei mi abbracciò di nuovo, e la sera stessa che venne nonna mamma disse che io volevo diventare femmina, mia nonna gli disse che andava bene e che non c’era nessun problema... parlai con mio padre e mio fratello e mi dissero la stessa cosa, ero libera,finalmente ce la stavo facendo piano piano, non credevo ancora di aver riuscito a dichiararmi, quindi dal giorno dopo cambiarono le cose, da allora mi chiamavo Daniela ero donna, pensavo che era finita qui ma non sapevo cosa sarebbe successo dopo... il giorno dopo ancora uscì, mi truccai con i trucchi di mia mamma e presi i suoi vestiti, non mettevo ancora gonne perché avevo ancora un po’ di disagio, ma mettevo jeans stretti, top, e tacchi, e chiesi a mia mamma se mi poteva prestare un cappotto rosa pastello bellissimo largo con la cintura in vita, lei mi disse che potevo prenderlo, ero la più felice del mondo, e per la prima volta uscì da Daniela, ed appena uscì cominciai a fare conquiste, nessuno sapeva fossi trans, avevo paura nel dirlo, non volevo passare di nuovo quello che avevo passato da gay quindi visto che nessuno se ne accorgeva io non ne parlavo con nessuno a parte le mie amiche che lo sapevano, ero la più corteggiata per il paese che uscivo, ero quella nuova, nessuno sapeva io chi fossi, cambiai totalmente, ero super felice finalmente non ero io quella invidiosa ma le altre, i ragazzi mi chiedevano di uscire, volevano frequentarsi, il mio Instagram comincio a riempirsi e finalmente ero una donna al 100%, passo un po’ di tempo e cominciai a frequentarmi con i ragazzi, ero felicissima ed essendo ingenua non conoscendo il mondo da donna, subito mi innamoravo ed ero super sensibile, mi fidanzai con un ragazzo, ovviamente non sapeva fossi trans,ero super innamorata, finalmente qualcuno mi amava, finalmente qualcuno era disposto a stare a con me, ma passando il tempo la cosa di nascondere il mio essere trans diventò difficile, mi sentivo male con me stessa, non volevo più mentirgli, ma avevo paura di non essere accettata, in una coppia come tutti prima o poi il rapporto intimo ci deve stare, e quella era la mia paura più grande, cosa gli dicevo? Che scusa potevo inventarmi?, mi inventai di avere il ciclo mestruale, e lui mi disse ah va bene allora la prossima volta, mi sentì sollevata che mi ero tolta tolta il peso per l’intera settimana, ma sapevo che questa scusa non potevo usarla per sempre, e quindi cominciavo a star male, di nuovo, piangevo per sere intere, non sapevo come fare, lo amavo non volevo perderlo, era l’unica persona che mi rendesse felice, è stato il mio primo San Valentino fidanzata sotto la neve di febbraio 2020, uscimmo insieme e io lo guardai e gli dissi che non volevo perderlo e che volevo mi abbracciasse per tutta la serata per paura furono gli ultimi abbracci, lui mi domandò cosa mi stesse succedendo, perché stessi piangendo, e io impaurita e ormai stanca non riuscivo a parlare, cercai di farglielo capire ma lui pensava a tutto tranne che io fossi trans, sapevo che se glielo avessi detto avrei perso lui è c’era una grande possibilità lo venissero a sapere tutti visto che conoscevo molti suoi amici, quindi andai a casa e decisi di lasciarlo mi inventai la scusa che non provavo più niente per lui e che non lo volevo più, dentro di me stavo morendo, non volevo farlo, ma non avevo altra scelta... mu frequentai con altri ragazzi dopo tempo, però rimaneva sempre quello il problema, ed io non ce la facevo più, era una vita bellissima quella Di donna biologica, ma mi ero stancata di mentire, era un offesa per me stessa e per tutto il tempo trascorso a diventare ciò che volevo, quindi dopo un po’ mi dichiarai per là se seconda volta, dissi su Instagram che io in realtà fossi una ragazza trans, persi tanti follower i ragazzi non ci credevano, e i stessi ragazzi con cui mi frequentavo e che mi corteggiavano scomparirono tutti, ma ebbi anche molti complimenti, avevo di nuovo paura di uscire, ma presi coraggio, ovviamente non lo sapevano ancora tutti, ma chi mi seguiva su Instagram lo sapeva e la stessa gente che mi salutava non lo faceva più, passo il tempo e ella voce si espanse, cominciarono di nuovo le prese in giro, e i ragazzi ormai non mi contattavano più per conoscermi ma solamente per scopare, ero diventata di nuovo un burattino, soffrivo, stavo ancora più male di quando ero gay, piangevo tutti i giorni e mi sentivo sola, non ne parlavo con nessuno, mi chiusi in me stessa e diventai magrissima. Col passar del tempo mi abituai cominciai a scoprire la vita da trans e a viverla, ero me stessa al 101% dicevo liberamente di esserlo o c’era anche qualcuno che se ne accorgeva, conobbi il mondo della transizione, scopri l’esistenza degli ormoni, e sapevo che potevo migliorare anche di più, perché ero consapevole che crescendo sarei cambiata e sarei diventata più maschile, e questa cosa mi provocava ansia, volevo cambiare al femminile non al maschile, volevo il seno non volevo diventare troppo alta e cet... ma purtroppo per iniziare era troppo presto, era passato giusto un anno che ero trans, ed avevo appena 14 anni, quindi rimase un mio desiderio. Passando il tempo ormai raggiunti i 15 sapevo tutto del essere trans, purtroppo la vita da trans e difficile, le persone prendono in giro in continuazione, i ragazzi ti vedono come un oggetto sessuale, e nessuno creerebbe un qualcosa con me, il pensiero di essere sempre scartata in ogni occasione, il disagio di parlare con i ragazzi, per paura di sentirmi criticata, il non poter aver un bambino che è il mio più grande desiderio... purtroppo siamo viste sempre come quelle sbagliate, quelle che vogliono fare le puttane, o come burattini in un teatro che appena escono la gente è pronta a ridere non sapendo cosa c’è dietro, non sapendo il passato che abbiamo alle spalle, non sapendo cosa veramente proviamo e cosa vorremmo provare, ormai negli uomini non ho più fiducia, cerco di farlo ma ogni volta che ci provo ci rimango male perché dentro di me già sapevo che era inutile provarci... non è bello il pensiero che che per i ragazzi sono solo una scopata, e non una fidanzata, ormai so anche che l’amore non esiste per le schifezze che ci sono in giro e i tradimenti che ho visto fare dagli uomini alle donne, ma a volte vorrei essere incosciente del essere tradita ma provare la felicità che si prova quando ti sentì al sicuro accanto a qualcuno che ti vuole bene, io ora finalmente a 17 anni ho capito un sacco di cose, e spero che un giorno possa innamorarmi e riacquistare fiducia in qualcuno, perché per ora mi tengo stretto il mio carattere orgoglioso, strafottente ed antipatico, orche non sono voluta diventare io così, ma siete stati voi. Finalmente ho iniziato la mia cura ormonale già da un po’, sono felicissima di aver avuto una famiglia che mi supporta e mi vuole bene e mi aiuta, e sono felice che mia mamma mi ha aiutata e mi sta aiutando a migliorare sempre di più, questa è la mia storia❤️…
Attori:
Daniela Crescentini
Sceneggiatura:
Daniela Crescentini
Nid: 4286