Autore della scheda

... verso gli scogli di Pizzolungo

(2016) - 11' - Drammatico
Vincenzo Lo Coco
Sinossi:
La mattina del 2 aprile del 1985, poco dopo le 8:35, sulla strada statale che attraversa Pizzolungo, posizionata sul ciglio della strada statale, un'autobomba è pronta per l'attentato al sostituto procuratore Carlo Palermo che dalla casa dove alloggia a Bonagia si sta recando al palazzo di Giustizia di Trapani a bordo di una Fiat 132 blindata. In prossimità dell'auto carica di tritolo l'auto di Carlo Palermo supera una Volkswagen Scirocco guidata da Barbara Rizzo, 30 anni, che accompagna a scuola i figli Giuseppe e Salvatore Asta, gemelli di 6 anni. L'utilitaria si viene a trovare tra l'autobomba e la 132. L'autobomba viene fatta esplodere comunque, nella convinzione che sarebbe saltata in aria anche l'auto di Carlo Palermo. L'utilitaria invece fa da scudo all'auto del sostituto procuratore che rimane solo ferito. Nella Scirocco esplosa muoiono dilaniati la donna e i due bambini. A ricordare la strage, sul luogo dell'attentato, vicino alla spiaggia è stata posta una stele. A poche centinaia di metri dalla stele c’è un’altra stele quella di Anchise, padre di Enea. Nel 1930, seguendo il filo di una storia che per i voli della fantasia spazia tra il mito e la leggenda, nella volontà di identificare e dare forma e materia alla memoria, sulla via costiera che da Trapani conduce a Pizzolungo, si è voluto erigere un monumento commemorativo, a suggello di questa tradizione. La frazione di Pizzolungo, un luogo pieno di suggestione, è stata da poco rinominata Piana di Anchise. Enea è definito il ”profugo”. In un certo senso, si potrebbe dire che le vicende di Enea e dei fuggiaschi Troiani, così come Virgilio le ha poste, raccontano anche la storia di un sofferto esodo verso l’ignoto e di una travagliata lotta per l’integrazione. Un mito di migranti. Tali si sentono i Troiani guidati da Enea – il miserabile volgus, la folla infelice –, e come tali vengono accolti nel corso delle loro faticose peregrinazioni. Drepanum, fra tutti i luoghi visitati da Enea durante il suo peregrinare, è l'unico nome che ritorna due volte a scandire due momenti altamente significativi per la missione dell'eroe troiano; il primo registra la perdita del padre, il secondo è marcato dai solenni riti funebri e dai ludi in onore di Anchise: una pausa elegiaca di commemorazione e di riflessione che serve a riaccendere negli animi provati dei Troiani la fiaccola della speranza nel loro fatale destino. Fiaccola delle speranza spenta nel mar mediterraneo dai tanti nuovi migranti che cercano rifugio e misericordia. Il 2015 sarà ricordato come l’anno più tragico per le persone morte in mare (3.771), nel tentativo di raggiungere l’Europa scappando da guerre e carestie. In memoria della strage di Pizzolungo 02/04/1985 Sinossi. Enea ed Ascanio sono davanti la stele di Anchise. Ascanio ha sognato Cassandra che gli ha predetto la morte violenta di una mamma e due bambini uccisi da un nuovo e più temibile cavallo di Troia.
Attori:
Alunni dell'IPSEOA di ERICE con la partecipazione straordinaria di Enza Lauricella.
Sceneggiatura:
Vincenzo Lo Coco
Musiche:
frammenti musicali: dean can dance, Gabriel Faure, Maurice Ravel, Alexander Scriabin.
Nid: 1930